mercoledì 26 novembre 2008

Gela e la terra promessa

Hanno vagato per 40 anni nel deserto, fino all’estinzione di tutte quelle generazioni che si son macchiati di peccati contro Dio. Per 40 anni le tribù di Israele, compatti, hanno camminato verso quella Terra promessa che si faceva di giorno in giorno più vicina, ma di giorno in giorno sempre più invisibile.
Guidati da Mosè, il loro liberatore, erano condotti in quel deserto che alla fine del quale avrebbe mostrato loro l’agognata Terra. E lì si sarebbero stabiliti.
Ma non tutti.
Avendo in passato adorato idoli, a Mosè non fu concesso di metter piede sulla Terra promessa. Gli fu al massimo consentito di contemplarla da lontano, spegnendo in parte quella sete di soddisfazione per aver raggiunto la meta tanto cercata ed inseguita e da avervi condotto il suo popolo.
Come dei moderni Mosè, e non dopo quarant’anni di girovagare nei deserti, ma decenni di conditi da promesse, parole, proclami e inaugurazioni, siamo costretti a guardare da lontano i nostri due palazzetti dello sport, moderni “terre promesse” intrise di delusione e disillusione!
Inauguratone uno in pompa magna, con tanto di presidente della provincia regionale di Caltanissetta –allora Filippo Collura- con assessori, sindaci, personalità illustre, giornalisti da ogni dove e con trionfante soddisfazione, tutto sprofondò nel dimenticatoio. Ora il palazzetto inaugurato poco più di un anno fa è una rigogliosa oasi per topi, insetti, piante selvatiche e adornato di crepe e fossati, il tutto, naturalmente, sotto gli occhi dei nostri amministratori che nel frattempo si passano la palla della responsabilità come in una staffetta di atletica, quella stessa atletica che dovrebbe svolgersi al suo interno.
Gli indigeni del luogo, chiamati gelesi, abituati ad una condotta di vita soporifera e a farsi scorrere tutto addosso, cullati dall’adagio “tanto non cambia nulla”, hanno assistito alla inerzia dell’amministrazione comunale, provinciale e regionale, che intanto aveva indossato il vestito della domenica, rinnovandosi (quasi) del tutto e aveva fatto il suo debutto in società fregiandosi della “conquista” del palazzetto, orgoglio della campagna elettorale!
Vistosi l’anello al naso e constatato che le perline e le cianfrusaglie date loro in cambio non avevano alcun valore, gli indigeni hanno cominciato ad “indignarsi”, hanno cominciato a svegliarsi da quel torpore cui il loro voto “libero” li aveva condotti e hanno cominciato a denunciare la mancanza che, naturalmente, raccoglieva consensi e indignazioni da tutte le parti politiche... ma di azioni concrete nemmeno l’ombra!
"Agli indigeni non servono le azioni -avranno pensato- a loro basta distrarli con qualcos’altro che subito dimenticano ciò per cui stanno protestando." Ed ecco iniziare il balletto del rimpasto in giunta, degli uomini di partito che cambiano partito come si cambiano le mutande (speriamo facciano almeno questo...), della nascita di nuove formazioni politiche, dello stadio di calcio, e poi adesso arriva il Natale: chi vuoi che pensi ancora a quel palazzetto dello sport inaugurato e tenuto lì soltanto per essere contemplato da lontano...
E se pure il capo della nostra amministrazione è preso da cambi di partito, da cambi di strategie, da cambi di assessori, da cambi di... parere, si capisce benissimo che ci aspettano altri 40 anni errare nel deserto, dopo dei quali contempleremo il palazzetto da lontano...
Robinson Crusoe
cercò di insegnare la via della fede agli indigeni con i quali fu costretto a vivere: a noi non serve qualcuno che ci insegni la fede, a noi serve qualcuno che ci liberi da Robinson Crusoe!
Solo così ci libereremo dell’anello al naso e delle cianfrusaglie avute in dono...

venerdì 21 novembre 2008

Inchiesta sulla Catania-Gela: limiti di (bassa) velocità...

Questa "inchiesta" porta la data del novembre 2007, ma cambiando l'ordine dei fattori... il risultato non cambia!

Mi associo ai ringraziamenti per l'Autonomia...

sabato 15 novembre 2008

Gelacontro... contro l'Ammazzablogger!

Il Potere politico italiano è rimasto davvero all'età della pietra!
Non ha capito che certe libertà nate grazie alla rete ed insieme ad essa sono ora irrinunciabili, toglierle vorrebbe dire sfidare a viso aperto il Paese, calpestandone la libertà residua con metodi totalitari!
Il potere politico italiano vuole andare contro la storia, vuole tornare indietro nel tempo, in controtendenza totale con il resto del pianeta, vuole che gli unici canali di informazione "autorizzati" siano i media Mainstream che controlla completamente, ovvero i giornali, le radio e le TV nazionali, anche via satellite, totalmente asserviti all'ordine costituito e che trasmettono, molto spesso, menzogne!
Il Potere politico italiano non tollera che i cittadini si informino attraverso canali alternativi ed indipendenti, non tollera che esista una riserva di notizie, facilmente verificabili ed accessibili a tutti sul web e che non può controllare, manipolando la realtà come suo solito e presentando al pubblico le consuete menzogne; ognuno deve starsene isolato in casa propria e subire la violenza delle menzogne TV: questa è la sua idea di libera informazione!
Il Potere politico italiano, non può sopportare che nascano interazioni tra liberi cittadini in nome della volontà di conoscenza, non può tollerare che, grazie alla rete, nascano associazioni di persone consapevoli, ha paura che emergano verità scomode che lo farebbero definitivamente apparire per quello che in realtà è: un gruppo di potere privato che rappresenta solo se stesso e sfrutta il paese come un parassita, un gruppo privato asservito al potere economico delle famiglie potenti che fa solo i propri interessi e quelli dei suoi padroni!
Il potere politico gelese è esattamente lo stesso!
Nessuno escluso!
(...)
"C’è un disegno di legge chiamato "legge ammazza blogger": non è figlio di nessuno.
Sarà forse figlio di puttana. Di padre ignoto e di madre incerta. Nato in provetta o per partenogenesi. Non una voce dei nostri parlamentari, a parte quella di Di Pietro, si è levata a favore della Rete. Eppure dovrebbe importargli qualcosa. Milioni di italiani ci vivono, la frequentano, discutono e... informano!
Il disegno di legge è stato presentato da Franco Levi. Levi è del PD. Il segretario del PD è Veltroni. O non sa nulla, come mi dicono gli succede spesso, o è d’accordo.
I veri giornalisti stanno in Rete, e sono migliaia.
La Rete esprime un Paese diverso. La legge ammazzablogger non va presa alla leggera. Neppure in Cina hanno osato tanto! Se passa... la Rete scompare!
Sono anni che noi siamo le lepri e loro i cani. Che giochiamo in difesa. Ogni giorno una nuova porcata. E’ ora di cambiare musica. Mi sento una lepre mannara, con i denti a sciabola. E’ una bella sensazione. All’inseguimento invece che in fuga.
Centinaia di blogger stanno mostrando la faccia, il nome e cognome.
Sono loro il cambiamento.
Non ci fermerete!!!
Se tutti i blogger del mondo si dessero la mano... "

Liberamente tratto dal blog di Beppe Grillo


giovedì 6 novembre 2008

Gela: niente legalità e politica senza etica!


Mi scrive Emanuele, un utente del Blog.

Noi non siamo giornalisti, ma non per questo ci sottraiamo ad analizzare le dinamiche patologiche e perverse di questo nostro territorio.
Vorremo cogliere l'occasione per fare, una serie di osservazioni e di valutazioni che riguardano la ricaduta di un certo stile di gestione del territorio che vede le istituzioni, tavoli delle spartizioni, veri centri di illegalità morale! E questo non solo ci riguarda, ma ci vede testimoni investiti di una responsabilità etica che è pesante ed alla quale non possiamo più esimerci dall’affrontare. Con dolore dobbiamo constatare che il PD o meglio chi rappresenta il PD nelle istituzioni fa del mercimonio l’unico collante con la città.
Ma non è così e non deve essere così!
E' ingiusto e demagogico ignorare tanta parte di cittadini che ha dato il voto per cambiare!
E’ vero che la gestione politica ed amministrativa è in gran parte connotata dalla logica perversa dei favori ed è anche vero che la cittadinanza non si ribella: noi siamo quiescenti al punto da risultare accondiscendenti. Ma in realtà siamo solo avviliti, indeboliti e, spesso, isolati. Siamo noi che non ci opponiamo e subiamo quasi con sadismo questa forma empia di potere! Siamo noi che li autorizziamo in cambio di piccoli favori!
Pensiamo che la difficoltà abbia preso in ostaggio le nostre coscienze e accettiamo questa devastazione della morale e dei nostri territori. Se riflettiamo, il singolo favore… il posto al figlio, l’incarico professionale, il concorso, l’avanzamento di carriera, etc… costituiscono il fondamento della nostra rovina. Certo chi usufruisce del privilegio avrà difficoltà ad ammetterlo ma è proprio così... purtroppo! Siamo tutti noi ad essere investiti da questa responsabilità, eticamente e moralmente.
E’ anche vero che non è facile combatte, i potenti dalle nostre parti sanno usare la forza della persuasione coatta, il mobbing nel suo aspetto di ricatto sociale, e sanno anche come farti tacere! Tutto deve filare come dicono loro: governano la stampa, ed ostentano il loro strapotere...
Tutto il nostro sistema sociale è malato, afflitto dal favoritismo… di andata e di ritorno. Già, perché se viene favorito un raccomandato viene penalizzato quello che meriterebbe… e allora questi, a sua volta, cerca il modo per entrare nelle maglie del sistema che alla fine favorisce solo lo strapotere di alcuni mentre strangola e stritola tutti noi. Dovremmo compattarci ed evitare che questo accada o quantomeno che non sia la regola: solo così potremo iniziare a contrastare l’illegalità e solo così i nostri politici ed amministratori non sarebbero più i nostri padroni! Solo così, riappropriandoci della nostra cittadinanza, faremo il primo importantissimo passo…
Corruttela e latrocinio non devono essere più strategie della politica che dovrebbe iniziare ad ascoltare i territori e i cittadini che li vivificano con il loro lavoro, con le loro famiglie, con il loro sacrificio, con la loro storia, e a servizio di questi cittadini gli amministratori devono lavorare. C’è anche nelle menti e nei cuori di tanti cittadini, tanti gelesi indignati, che cercano ogni giorno di fare il proprio dovere e che non lottano perché... non ci credono più!
Non consentiamo più l’arbitrio! A nessuno.
Tra pochi mesi le scadenze elettorali, europee.
Prima di votare, scegliamo gli uomini e le donne giuste… e se non ci saranno le preferenze allora disertiamo le liste con candidati che non hanno onorato il loro mandato ma solo ed unicamente se stessi ed i loro interessi!
Alziamo il volume della polemica...
Facciamoci sentire!
Facciamo, anche attraverso questo Blog, la rete della legalità... quella vera e non di facciata! Quella che possiamo fare noi che non abbiamo debiti con il sistema!
Facciamoci coraggio l'un l'altro: anche il fascismo è stato sconfitto, anche Hitler e Stalin...
C’è ancora speranza... forse!
Emanuele

sabato 1 novembre 2008

Gela: protocollo d'intesa tra il Comune e il Majorana

Sabato 25-10-2008, con grande successo, ha avuto luogo il LinuxDay nei locali dell’Istituto Majorana di Gela col patrocinio del Comune di Gela.
La nostra città per la prima volta ha ospitato questa importante manifestazione.
L’evento ha prodotto delle bellissime novità .
E' stato siglato e reso noto nell'occasione dell'evento un importantissimo protocollo d'intesa tra l’Istituto Majorana ed il Comune di Gela per l'adozione del software libero. Ideatore del progetto è il Prof. Antonio Cantaro, supportato dal dirigente Prof. Vito Parisi e grazie alla sensibilità dell'Arch. Emanuele Tuccio (Capo Ripartizione Urbanistica e Manutenzione), dell'Arch. Carmelo Romano (Assessore ai Lavori Pubblici) e della Dott/ssa Antonina Liotta (Direttore Generale).
Il protocollo prevede la migrazione dell’apparato informatico comunale al software libero, col supporto della nostra scuola.
"Riteniamo verosimile -dichiara il prof. Cantaro- che per la prima volta in Italia la cooperazione tra un istituto scolastico ed una importante amministrazione locale, dia origine ad una collaborazione sinergica che sfocierà nel risparmio di molte centinaia di migliaia di euro ogni anno, oltre che nella indipendenza “informatica”. Si tratta di un settore di vitale importanza, oggi, di fatto, monopolizzato dalle multinazionali del software. L'ingente quantità di denaro pubblico che si risparmierà potrà essere destinato ai bisogni primari e prioritari del territorio. L'intesa potrebbe rappresentare esempio e sprone per altre amministrazioni locali, in periodi, come quello attuale, in cui le risorse economiche scarseggiano e risulta pericoloso dipendere, per l’informatica, esclusivamente da multinazionali straniere."
In chiusura di giornata, si è formato l’embrione del LUG (Linux User Group) di Gela che nei prossimi giorni verrà ufficializzato e quindi emetterà il primo vagito.
"Abbiamo comunicato pubblicamente -aggiunge il prof. Cantaro- che le nostre guide sono state adottate e pubblicate dal sito ufficiale openogfice.org. Facendo click sulle due guide, si accede al sito del Majorana di Gela che le contiene. Non possiamo che essere orgogliosi ed ancor più onorati. Un altro passo importante che l’Istituto Majorana e quindi la scuola italiana compie per la diffusione del software libero. Tanto riconoscimento, sicuramente, ripaga il lavoro e la fatica che sono stati necessari per la realizzazione del progetto intero."
E’ fuori di ogni dubbio che usare programmi Microsoft senza licenza è fuorilegge. Per non rischiare di incorrere più in sanzioni amministrative, come è già successo per qualche amministrazione pubblica, ci sono due soluzioni: pagare (e profumatamente) le licenze d’uso, o utilizzare software libero (Open Source).
Non mi sembra la scelta sia così difficile...
E adesso "partono" anche gli altri.
Infatti, prima il Majorana, poi il Comune di Gela, adesso... il Capuana di Siculiana (AG): ormai tutto è software libero!
Il fiume è in piena, l’onda dilaga ed il software libero, insieme con i formati, aperti prendono piede.
"Aspettiamo tutti gli altri. Di sicuro abbiamo dimostrato che non servono mezzi, organizzazioni mastodontiche o cortei. Basta anche un solo docente determinato e coraggioso in ogni Istituto. Noi siamo pronti a sostenervi con la nostra esperienza."