lunedì 27 ottobre 2008

Nero d'Avola, nero di Sicilia

mercoledì 22 ottobre 2008

Gela: la cultura non si misura con le librerie!

Di recente questo Blog ha pubblicato una notizia apparsa su "Corriere della sera" circa la mancana di libreire a Gela.
E’ un triste primato che si aggiunge agli altri già noti, ma forse non è il più grave.
Certo che se la cultura di una città si dovesse misurare con il numero di librerie che accoglie, allo stesso modo la sua religiosità si dovrebbe misurare con il numero di chiese!
Se così fosse, ci accorgeremo che, ad esempio, un paesino come Aidone (5 mila abitanti) in provincia di Enna, conta poco più di 20 chiese; Polizzi Generosa (4 mila abitanti) in provincia di Palermo, ne conta circa 30; e Gela (88 mila abitanti)... ne conta circa 40!
Cosa dovremmo pensare? Che in questi paesini trovano residenza pii abitanti che camminano tutti sulla retta via, mentre a Gela la retta via è... smarrita?
Milano, grande centro urbano, capitale commerciale dell’Italia, conta decine di librerie: sono davvero tutti così colti a Milano? Visitando queste librerie si assiste a gente che spulcia libri, guarda le copertine, guarda i fumetti, le guide di cucina, persino le guide autostradali, poi si avvia verso l’uscio ed esce senza aver comprato nulla!
Alla faccia delle librerie!
Questo mi fa pensare che ci si va soltanto per farsi vedere, per dire agli amici che si va in libreria e sfoggiare lo “chic” che ciò comporta!
Siamo stanchi noi gelesi di dover essere oggetto di critica da parte di chi Gela non la conosce nemmeno!
Altre città d’Italia ben più attrezzate di noi non sfruttano appieno ciò che hanno, e di certo i loro abitanti non sono superiori alle migliaia di gelesi che, senza mezzi (questo si!), riescono a studiare e a laurearsi, pur costretti ad andare in altre città per farlo!
Noi siamo capaci di trasformare le situazioni avverse in stimoli per superarli ed affermarci!
Molti abitanti di grandi città, con grandi mezzi, se messi di fronte a delle difficoltà "vere" (non quelle dettate dalla mancanza del telefonino!) non riescono a venirne a capo, poco abituati come sono a barcamenarsi tra mille difficoltà!
Solo chi ha fame sa cos’è il pane...
Se andassimo a fare un giro nelle case dei gelesi, ci accorgeremmo che esse son pieni di libri, alcuni anche rari, e anche di librerie a Gela ce ne sono. Certo non abbiamo la Feltrinelli, ma piccole librerie che soddisfano i “cultori della cultura” ci sono e funzionano anche molto bene.
Anzi, abbiamo pure degli scrittori molto affermati, che hanno collaborato e continuano a collaborare e scrivere con e per scrittori altretanto famosi!
Prima di scrivere notizie su Gela, e buttar fango sulla dignità dei suoi abitanti... è bene visitarla e conoscerla!

mercoledì 15 ottobre 2008

Gela: altro successo per l'Istituto Majorana

Abbiamo un istituto scolastico superiore che è considerato un modello per il resto degli istituti scolastici d’Italia!
Naturalmente sto parlando dell’Istituto Majorana di Gela, ed in particolare del suo sito ideato e curato dal prof. Cantaro.
Sappiamo tutti la “crociata” condotta dal prof. Cantaro per la diffusione del software libero, crociata sposata e condivisa da questo blog, ma non tutti sappiamo i numerosi progressi e le numerose novità che hanno visto la luce fino ad oggi.
Le video-guide che si trovano sul sito della scuola –peraltro consultabili gratuitamente- hanno rappresentato una iniziativa unica nel suo genere nel panorama scolastico nazionale , video-guide che riguardano i programmi più diffusi sotto ambiente Linux e Windows.
Dopo il sistema operativo, il software produttivo più diffuso -dice il prof. Cantaro- è sicuramente, costituito dalla suite per ufficio che presenta diverse applicazioni: video scrittura, foglio elettronico, presentazioni, database, ecc. Tra le applicazioni della suite, di sicuro, la regina è l’applicazione dedicata alla videoscrittura. Chi non ha mai scritto qualcosa al computer? Penso siano pochi gli utilizzatori di computer che non abbiano utilizzato un software di videoscrittura! Ma quanti utilizzano un software così sofisticato sfruttando almeno il 10% delle sue potenzialità?
Emerge che la maggior parte dell’utenza utilizza la videoscrittura come si potrebbe utilizzare una vecchia macchina da scrivere. Come dite? Non ci credete? Allora poniamoci una semplice domanda: saremmo capaci di inserire, in un documento, un indice generale che in automatico riporta capitoli, paragrafi, numero di pagina, ecc..? Penso che saranno veramente poche le persone che risponderanno in maniera affermativa. Eppure bastano un paio di click per poterlo fare. Questo mi ha spinto a realizzare la guida a Writer, facile ed immediata con 20 video-guide.
Writer è l’applicazione di videoscrittura della "OpenOffice”, che si propone quale alternativa a Word della Microsoft. OpenOffice è una suite completa per l'ufficio che ovviamente risulta indispensabile anche per la casa.
Ma i successi e i riconoscimenti per l’Istituto Majorana e per il prof. Cantaro non si fermano qui.
Di recente, le video guide del sito sono state adottate da OpenOffice.org come guide ufficiali!
“Non possiamo che essere orgogliosi ed ancor più onorati -dice il prof. Cantaro- per l’adozione delle guide da parte di OpenOffice.org Italia. Un altro passo importante che l’Istituto Majorana e quindi la “scuola” italiana compie per la diffusione del software libero. Tanto riconoscimento, sicuramente, ripaga il lavoro e la fatica che sono stati necessari per la realizzazione delle video-guide, miranti ad avvicinare, con semplicità ed immediatezza, al mondo del software libero, quanti voglio varcare le soglie di siffatto splendido universo o, almeno, provare. Al Majorana non ci siamo limitati a realizzare le video-guide per OpenOffice.org, ma ne abbiamo realizzato tante altre sempre per il software open source, per il software libero e per il software gratuito che pur essendo tre cose differenti, di fatto hanno in comune una cosa: sono tutti gratuiti.”
E non è ancora finita: il 25 Ottobre si terrà in tutta Italia il Linux Day. L'Istituto Majorana è stata indicata come una delle due sedi per la Sicilia!
Occasione unica per chi vuole saperne di più, oltre che motivo di orgoglio per le nostre scuole!

sabato 11 ottobre 2008

Gela: 80 mila abitanti e nessuna libreria!



Da "Il Corriere della Sera"

Oltre 80 mila abitanti e neanche una libreria!
E’ uno dei tanti primati di Gela. In una città che ha più o meno lo stesso numero di abitanti di Como o Pisa «il libro è uno sconosciuto» denuncia la scrittrice Silvana Grasso.
Eppure ci sono due licei e diversi istituti superiori.
Come fanno quei pochi o tanti giovani amanti della lettura?
A tamponare provvede qualche cartolibreria che, oltre ai testi scolastici, è fornita di alcuni titoli più gettonati e qualche classico da cercare in mezzo a zainetti, grembiuli e materiale di cancelleria. Come capita entrando nell’affiliato Buffetti di Ugo Randazzo: «Abbiamo i titoli del momento – afferma la figlia Felicia – e a richiesta provvediamo a portare anche dell’altro».
Nonostante la buona volontà Gela resta comunque l’unica città d’Italia di queste dimensioni a non avere una vera libreria! Un primato a cui il sindaco Rosario Crocetta non tiene affatto, tanto da essere disposto ad aiutare economicamente chi deciderà di aprire una libreria nella sua città. «Questo è un fatto drammatico – afferma - ecco perché abbiamo deciso di agire. Siamo pronti a sostenere chi investirà nella cultura».
Per la verità c’è già chi ci ha pensato. E’ lo scrittore di Caltagirone (dove invece di librerie ce ne sono due nonostante i suoi 38 mila abitanti) Domenico Seminerio che ha scoperto per caso il primato di Gela. «Leggendo i dati della mia casa editrice, la Sellerio – racconta - mi accorgevo che a Gela non vendevo mai una copia. Ho cercato di capire ed ho scoperto che non c’è una libreria». A quel punto Seminerio ha pensato che era il caso di provarci: «Mia figlia aveva già intenzione di aprire una libreria nella nostra città, Caltagirone, ma visto che ce ne sono già due abbiamo pensato che forse era il caso di aprirla proprio qui».
Quanto prima Gela potrebbe dunque dire addio al suo triste primato e puntare sulla cultura anche per sfidare la mafia. Da queste parti infatti bisogna fare i conti col racket delle estorsioni che non si lascia certo intimorire dalla forza dei libri: «Non dovrebbero toccarci – confida Seminerio - gestire una libreria non è una grande impresa, il libraio sopravvive appena. E poi in Sicilia si sta facendo una seria battaglia contro le estorsioni che va sostenuta anche in questo modo».
Alfio Sciacca

mercoledì 8 ottobre 2008

Gela: siamo ostaggio di noi stessi!

Abbiamo fallito tutti.
Se 7 giovani di Gela vengono arrestati per avere ridotto, per futili motivi sentimentali, in fin di vita un giovane è un fallimento per tutti. Per l’Amministrazione Comunale, la Chiesa, la Scuola. Per ciascuno di noi.
Non siamo stati buoni testimoni dei valori dell’amore reciproco, della tolleranza e del rispetto degli altri. Non siamo stati capaci di arrivare a questi giovani. E se ci siamo arrivati, non siamo stati in grado di indicare loro la giusta via.
Gela come tutto il “ meridione” è dominata da una logica strana, quella dei “babbi” e degli "sperti". Se rispetti le regole,gli altri, se rispetti la fila, se non ti arricchisci rubando e ingannando sei un babbo. Se non rispetti le regole e quant’altro, sei sperto. Il dramma sta che la cultura dominante ammira e adula e indica come modello da seguire gli “sperti”. Tutti.
U' spertu è un modello da imitare. E se va a finire in galera... meglio! Acquista maggiore immagine e un potere più forte all’interno del gruppo dei suoi amici , che magari diventerà in futuro clan maggiore considerazione. Avere un parente in carcere, per alcune famiglie gelesi, non è una vergogna. Anzi. E’ un motivo per avere più prestigio, maggiore forza, più rispetto. Per alcune famiglie, poi, avere un figlio che chiede il pizzo è una fonte di guadagno. Se poi si va ad analizzare da dove abitano i ragazzi che hanno pestato il loro coetaneo, il gioco è fatto. Quattro dal quartiere Settefarine e 3 dalla Carrubbazza. Non si può criminalizzare un quartiere, ma è anche vero che sono quelli dove maggiore è la disoccupazione, minore il reddito pro capite, maggiore è la presenza di case abusive. Dove l’unica struttura di aggregazione è la parrocchia di San Sebastiano.
Non ci sono strutture sportive, ricreative. Vai a pensare culturali...
Qualche anno fa c’era un centro aggregativo giovanile. Chiuso! Non ci sono soldi. Ma si trovano per feste e festini e carillon... E poi un contributo, non si nega mai a nessuno.
Abbiamo dato vere possibilità a questi giovani? Alternative valide? Carmen Muccio è da capo scuot al quartiere Caposoprano, parrocchia San Antonio. Realtà all’opposto rispetto a quelle descritte: "Non siamo al paradiso terrestre. Non riusciamo a raggiungere tutti i ragazzi del quartiere. Abbiamo parlato con padre Filippo per creare un gruppo scout a Settefarine, ma non ci sono capi. Non ci sono persone adulte che si impegnano a d educare. Non possiamo partire dal nostro quartiere per educare.” Quali difficoltà rispetto al passato. I ragazzi di oggi sfuggono dall’impegno, dalle regole,non sono abituati a risolvere i problremi, c’è sempre qualcuno che lo fa per loro, ma questo qualcuno non riesce a dargli le regole, si pensa che amare i propri figli sia eliminare i problemi per loro ma quando sono soli e devono decidere crollano e si rifugino in altro... Fuggono, non affrontano. Ma i genitori dove sono? Spesso in questi quartieri che ho citato il genitore maschio non c’è, è emigrato, o lavora fino a tardi. L’educazione è lasciata alla mamma che non sempre c’è la fa.
Cosa fare? Impariamo a fare i genitori educatori..."
Scritto da Totò Sauna

venerdì 3 ottobre 2008

Gela e la classe politica siciliana

C’è voglia di nuovo in Sicilia.
Con questo slogan si era presentato il PD alle elezioni regionali.
O meglio, parte del PD. Quel Pd che, almeno nelle intenzioni, voleva contrapporsi alla oligarchia autoreferenziata rappresentata da chi adesso è giunto alla... 5° legislatura regionale!
Vero è che c’era (e forse c’è ancora) voglia di nuovo, e infatti hanno vinto le elezioni Raffaele Lombardo, Silvio Berlusconi e Pino Federico!
Bel colpo ha fatto il PD... si è dato la zappa sui piedi da solo!
Risultato di una gigantesca inconsistenza politica, di gigantesche parole non seguite dai fatti (non è una novità), di giganteschi slogan del tipo “io sono il nuovo” assimilabile al sacro “Io sono il Signore Dio tuo”, testimonianza di un egocentrismo le cui conseguenze ancora non conosciamo.
E’ un gigantesco calderone nel quale non si sa chi comanda veramente, e chi crede di comandare o è stato preposto a farlo è “elegantemente” gabbato dai vecchi lupi ai quali tutto è dovuto.
Ci si aspettava una reazione, ma “l’alba dei morti viventi” non ha ancora visto la luce, e magari siamo fortunati così, visto il ridicolo nel quale son caduti gli esponenti PD: gente che passa all’Mpa, gente che prende le distanze, gente che crea movimenti politici non per smuovere le acque... ma per chiedere assessorati!
Il quadro politico generale è davvero desolante, ma quello di Gela è davvero ridicolo!
Oltre che schifosamente scialbo e privo di contenuti!
Ma la cosa che salta maggiormente agli occhi è che da un pò di tempo la politica a Gela è completamente assente! Non si fanno programmi, non si parla alla gente di programmi politici, non si vedono più politici in giro che parlano delle proprie idee: sono tutti alla ricerca di un assessorato o di un posto di sottogoverno, pronti a ricattare un’amministrazione già di per sè scadente e autocelebrativa! E chi non ottiene un assessorato crea nuove formazioni politiche sperando di mettere assieme un gruppo parlamentare abbastanza forte da poterlo chiedere.
E’ uno schifo!
Tutta qui la voglia di nuovo?
E adesso ci sono 4-5 anni nei quali nessuna consultazione elettorale è prevista, eccezion fatta per le europee. Cosa dovrebbe fare il PD, ricominciando da zero (perchè adesso il Pd è meno che zero!) per risalire la corrente? Potrebbe per esempio decidere di non far trascorrere inutilmente questi 4-5 anni, pensando ad una nuova generazione di cittadini prima e di politici poi, e non più politicanti, quegli stessi politicanti che fanno parte dell’odierno PD! Tutti, nessuno escluso! E’ un fatto di reputazione...
Il Pd se ci riesce (ma ho i miei dubbi, visto le facce che lo compongono...) deve trovare in Sicilia tante persone che hanno già conseguito il successo, o che siano economicamente indipendenti, così da non avere bisogno della base politica per andare avanti, e dare loro pieni poteri per uscire dal clientelismo e dal nepotismo. Ma se si mette a capo di una importante commissione regionale un politico, pardòn, un politicante che ha fatto del clientelismo e del nepotismo la sua condotta principe, si capisce che il Pd prima si estingue, meglio è per tutti!
E’ una questione di sopravvivenza!
C’era voglia di nuovo in Sicilia...